lunedì 30 agosto 2010

Fasano da amare...






Aperitivo in riva al mare…

Ormai è una tendenza molto in voga, c’è gente che per prendere un aperitivo e prendere il sole occupa una strada, un pezzo di costa chiudendola con delle corde e vieta l’accesso ai mezzi di pronto soccorso. Questo nostro lamentarci viene chiamato invidia, per me invece è ribellarsi a degli abusi veri e propri che si compiono su un bene comune, ossia la costa. Ricordiamo che per legge l’accesso al mare deve essere garantito, come deve essere garantito il transito di mezzi di soccorso, poi c’erano anche leggi che vietavano di fare scempi su zone archeologiche ma forse sto esigendo e la mia diventa davvero una grande invidia, perché se avessi il denaro berrei il mio campari e gin su uno di quei lettini con camerieri vestiti di bianco e donne con le tette di fuori…e andassero a quel paese tutti questi moralisti e invidiosi che non sono altro…non so se avessi del denaro forse diventerei anche io così.
Sempre in quella zona vi mostro come erano le case bianche anni fà e come sono invece adesso.
Continuate pure con i commenti dandomi dell'invidioso o paladino della costa.

venerdì 27 agosto 2010

Le case bianche.

Questo posto si trova a pochi cilometri da Savelletri frazione di Fasano, lo dico per gli amici che mi seguono da altre regioni o da altri stati del mondo, ricordo che ho creato con dei amici un gruppo di fotografia amatoriale del territori di Fasano su facebook, il gruppo si chiama "I Love Fasano" e siamo in 712 al momento, vi invito a iscrivervi e a seguirci.

I mie primi quarant’anni.

Sono nato il primo settembre alle ore 15 nel lontano 1970, quando vieni al mondo non lo chiedi tu e molti vedono proiettarsi nel tuo futuro quelli che erano i loro progetti mai realizzati, si cresce velocemente e i momenti più belli sono quelli che ricorderai meno, cerchi sincerità e comprensione nei sguardi indifferenti della gente e direi che è molto facile considerare una persona come un tuo amico anche se ti pugnala dietro.
Si cresce sperando sempre quel giorno in cui ci sarà una svolta e la tua esistenza abbia un senso vero, mille mani da stringere e dimenticare, molta gente da piangere sapendo che non rivedrai più, donne a cui dire ti amo da stringere forte a te e pregare in silenzio il Dio di restare con quel senso di pace dentro…giorni vuoti e inutili, altri troppo belli e molto corti, giorni in cui dimentichi di avere un calendario e un orologio, ti sdrai all’ombra di un albero, accendi la tua marlboro e senza attendere niente e nessuno chiudi gli occhi respirando piano…spero che i miei primi quarant’anni siano anche gli unici.
  

Fasanesi senza un futuro…

Li vedi alzarsi la mattina alle 11 per fare colazione, giovani studenti che studiano da 40 anni o giovani precari che aspettano un lavoro da 40 anni, se ci fosse una macchina del passato e potessi tornare indietro di almeno 20 anni la prima cosa che farei è sparire da questa città e pensare che potevo fare benissimo la carriera militare ma lasciai tutto sperando in un altro futuro, uno di quelli dove ti svegli ti profumi e vai tranquillamente al lavoro con il tuo bel mercedes tirato a lucido.
Nel corso degli anni a Fasano come in tutto il meridione è cambiato molto, ho iniziato a lavorare in una azienda di mio padre a 13 anni vendendo piastrelle, ricordo che in quei tempi si costruiva molto nel fasanese e molta gente stava bene a danari, parlo degli anni 80, poi è cambiato tutto, oggi prima di metter su una famiglia devi pensarci no una ma mille volte specie se non hai una casa e un lavoro stabile; mediamente un operaio guadagna 1100€ al mese, il fitto di una casa si aggira sui 450€ per un appartamento medio da qui devi sottrarre soldi per pagare luce, gas, il mantenimento di un’auto e se ti avanza qualcosa puoi anche toglierti il lusso di mangiare.
Questa è una brutta fotografia che riguarda la mia città, se poi metti un figlio al mondo ti tocca sposarti e pregare per poter lavorare in una fabbrica di capitalisti dove ti fai 13 ore di lavoro per mille euro al mese, se ti iscrivi ad un sindacato sei automaticamente licenziato…qualcuno lì chiama bamboccioni per me sono gente fortunata, perché molti giovani non sono finiti a fare gli schiavi per sfamare bebè vari, se poi ci parli sembra che vada tutto bene, con gli occhi ancora chiusi accendono una sigaretta respirano piano e guardano assenti fuori dalla porta aspettando un domani migliore per tutti…

domenica 22 agosto 2010

Fasano

Fasano privatizzata…

Fasano ormai non appartiene più ai suoi abitanti ne ai suoi politici, paese svenduto a quattro soldi al capitalista di turno. Si è sempre parlato di paesi mafiosi come quelli siciliani dove volevano un aeroporto dietro una montagna o un mega ponte tra penisola e isola che sfami quei poveri camorristi e mafiosi che giustamente hanno investito nella politica…giusto ora che ci penso tutto nasce dalla politica e gli aspiranti politici sono uomini e donne che si vestono nei panni di grandi oratori, quelli che incantano le platee e sanno giocare con l’intelligenza della gente, per essere un grande politico non conta avere grandi studi, qui a Fasano basta essere un personaggio noto e simpatico e il guaio è che a Fasano sono noti e simpatici anche i delinquenti, quindi cosa cambia tra Fasano e Cinisi o magari tra Fasano e Locri? Ve lo spiego io: in quei paesi la mafia o la camorra prendono il posto dello stato e c’è una distanza netta tra i due mentre qui il sistema mafioso e lo stato sono raffigurati nelle stesse persone, gente che prende uno stipendio per fare il politico delle sue belle economie, ma allora è meglio vivere in Calabria o in Sicilia dove sai dove è il bene e dove sta il male. In questa città puoi impadronirti di un intera piazza, puoi allestire un chiosco sopra e farne un parcheggio, un fioraio, farci una bella pescheria e tutto quello che ti viene in mente, l’importante qui è essere creativi, quindi vanno bene i lidi sui scavi archeologi dove mesi fa sono state scoperte arcate del 300 a.c., se hai un minimo di creatività puoi prenderti un chilometro di costa e chiudere tutto con un cancello o un muro a secco per poi metterci su il tuo bel cartello con su scritto “Proprietà Privata”. Se andiamo molto indietro con gli anni e si da una occhiata al catasto viene fuori qualcosa di paradossale, si parla di quattro famiglie che secoli fa prendono un intero paese e decidono di dividersi quote di terreno, ossia impadronirsi nel vero senso della parola di una intera città senza chiedere aiuto a nessun politico di turno, quindi i tempi erano decisamente migliori visto che oggi per privatizzare un pezzo di costa, un tratto di strada o una intera piazza sei costretto a chiamare in causa un politico potente, pagargli magari gran parte della sua campagna elettorale, poi ti tocca andare nei bar a trovare quei giovanotti senza lavoro e senza denaro e ti tocca riempire le loro bocche e le loro tasche, se poi un giorno ti ferma un qualsiasi giornalista e fa domande davvero scomode ti volti e lo congedi con un semplice “Sono solo un imprenditore, fuori dalle palle che questa è proprietà privata”.