mercoledì 30 marzo 2011
Quando magiare ricci non ha prezzo…
Leggendo su gofasano scopro della batosta che hanno preso dei clienti per una mangiata di ricci, si parla di uno dei tanti punti di ristoro a ridosso sul mare tra Savelletri e Torrecanne, qui si parla di sei turisti che mangiano circa 600 ricci, bevono 10 birre e consumano un chilo di pane, quando arriva il conto iniziano i dolori, si parla di circa 1000€, le riflessioni da fare sono tantissime:
Prima di tutto mi chiedo perché certa gente prima di sedersi non consulti il listino prezzi e poi se il ristoratore abbia esposto questo; perché della gente solo ora rimane sorpreso che i ricci siano arrivati alle stelle? Altro punto importante di tutto questo ci guadagna? la comunità fasanese che vede togliersi pezzi di costa per favorire queste attività? O forse ci guadagnano quei ragazzi reclutati a nero che per pagarsi gli studi o sfamare figli lavorano solo i giorni festivi a 30€ al giorno?
Quando ero piccolo ricordo che i venditori di ricci camminavano per le strade di Savelletri con le cassette in mano e ricci già aperti invitando la gente a comprarli, costavano davvero poco e tutti potevano mangiarli, il boom vero e proprio della vendita di questo frutto di mare secondo me è dovuto proprio alla Forcatella, ricordo che non c’erano sedie ma casse di birre messe in verticale per sedersi difronte al mare, pane cotto a legna e birre o vini freschi, alla gente piaceva e quando la richiesta di un prodotto aumenta ne aumenta anche il prezzo. Sempre in quei anni (80) chi guadagnava di più di tutti era il sommozzatore che veniva pagato a peso d’oro poi tutti sono diventati provetti sub pur di far soldi e la concorrenza tra loro è stata spietata, quindi il ristoratore aveva ampia scelta da chi rivolgersi per comprare a poco e vendere il più possibile, nel giro di un anno circa il prezzo è salito alle stelle e nonostante molti fasanesi si lamentavano, tanti baresi in Ferrari arrivavano alla Forcatella per gustare il prelibato riccio, quindi ormai questo frutto di mare diventava proibitivo per molta gente ma era un cibo di elite per tanti ricchi. Fino a qui ci siamo,vediamo della gente lavorare e soprattutto vedo tanti pseudoristoratori arricchirsi senza che abbia mai avuto invidia anzi anche dei miei parenti ne hanno tratto beneficio, ma a Fasano quando una attività va bene la vogliono fare tutti, ex fruttivendoli o ex muratori chiedono e ottengono pezzi di costa dove risiedono da anni, rendendo la costa sempre meno accessibile al pubblico. Oggi siamo all’eccesso, vedo tante di queste attività aperte e molte altre che vogliono aprirsi a tutti i costi con la benedizione dei politici locali, la mia rabbia oggi che in pochi ci guadagnano, vedo giovani guadagnare in nero 30 euro al giorno, la comunità fasanese che perde pezzi di costa, adesso vedo gente ribellarsi per il conto salato…forse è davvero tardi per farlo.
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